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martedì 3 settembre 2013

IL RAPPORTO TRA PERSONE DISABILI E NON, TRA LE DIVERSE ETA'

Penso sia molto diverso l'approccio chi i bambini del nido abbiano nei confronti dei bambini disabili rispetto ai ragazzi che stanno attraversando a pieno il periodo dell'addolescenza.
Come abbiamo precedentemente detto i bambini molto piccoli tendono a vedere la normalità nella differenza, ed è molto importante approcciare i bambini fin da molto piccoli, a questo tipo di esperienze.
Credo sia molto diverso l'approccio che un ragazzo di 15/16 anni ha nei confronti di un ragazzo disabile; molto frequentemente il periodo dell'addolescenza è descritto come un pieriodo in cui il soggetto attraversa molte fasi importanti della sua vita e di cambiamento. Molti ragazzi fanno di tutto per apparire e per essere accettati dai coetanei; ma è anche l'età in cui si hanno molti pregiudizi, soprattutto nei ragazzi e nelle persone disabili, perchè non sono considerate all'altezza di poter fare certe esperienze, o cosa peggiore, non sono considerati all'altezza di avere amici.
Sempre più spesso vengono presi in giro, esclusi, non vengono aiutati dai loro coetanei; penso sia molto frustrante per loro non essere considerati dai loro compagni, che molte volte oltre a subire maltrattamenti da atti di bullismo, subiscono anche delle ferite psicologiche che molto spesso sono le peggiori.
Sono pochi ormai i ragazzi che si prendono veramente cura di loro e allo stesso stesso tempo sono molto bravi a donare un po'  del suo tempo per queste persone che hanno tanto bisogno d'affetto.
Quando si passa la fase dell'addolescenza, alcuni pregiudizzi cambiano, e forse le persone adulte dopo un po' di esperienze vissute cercano di guardare queste persone sotto ad un'altro punto di vista, anche se la strada per una totale integrazione è molto lunga, basti pensare al solo mondo del lavoro.

1 commento:

  1. Ciao Elisa! Sono d'accordo con quello che scrivi, penso sia importante che i bambini abbiano fin da piccoli un approccio con la diversità che possa permettere loro di capire che non è qualcosa di cui avere paura. Data la delicatezza dell'argomento penso però che sia necessario che i bimbi siano accompagnati in questo percorso da persone preparate a spiegare loro, in modo adeguato alla loro età, un tema così importante, che spero trovi sempre lo spazio che merita.
    Per quanto riguarda gli adolescenti, impegnati in un difficile percorso di cambiamenti sia fisici che psicologici, già è difficile avere un rapporto sereno con loro stessi, figuriamoci relazionarsi per la prima volta alla disabilità!

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