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sabato 31 agosto 2013

I DIRITTI DELLE PERSONE DISABILI..

Precedentemente ho parlato del diritto ad un'educazione inclusiva al nido, ma non ho parlato dei diritti che tutelano questi bambini e queste persone speciali, perciò lo farò in questo post.

Gli articoli principali della Convenzione ONU

Articolo 1 - Scopo

"Promuovere, proteggere e garantire il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, e promuovere il rispetto per la loro intrinseca dignità". […]

Articolo 3 - Principi generali della Convenzione

"Il rispetto per la dignità intrinseca, l’autonomia individuale, compresa la libertà di compiere le proprie scelte, e l’indipendenza delle persone; la non discriminazione; la piena ed effettiva partecipazione e inclusione nella società; il rispetto per la differenza e l’accettazione delle persone con disabilità come parte della diversità umana e dell’umanità stessa; la parità di opportunità; l’accessibiltà; la parità tra uomini e donne; il rispetto dello sviluppo delle capacità dei minori con disabilità e il rispetto del diritto dei minori con disabilità a preservare la propria identità".

Articolo 8 - Accrescimento della consapevolezza

[…] "Sensibilizzare la società nel suo insieme, anche a livello familiare, sulla situazione delle persone con disabilità; accrescere il rispetto per i diritti e la dignità delle persone con disabilità; combattere gli stereotipi, i pregiudizi e le pratiche dannose concernenti le persone con disabilità, compresi quelli fondati sul sesso e l’età, in tutti gli ambiti; promuovere la consapevolezza delle capacità e i contributi delle persone con disabilità".

Articolo 19 - Vita indipendente ed inclusione nella società

[…] "Le persone con disabilità abbiano la possibilità di scegliere, su base di uguaglianza con gli altri, il proprio luogo di residenza e dove e con chi vivere; le persone con disabilità abbiano accesso ad una serie di servizi a domicilio o residenziali e ad altri servizi sociali di sostegno, compresa l’assistenza personale necessaria per consentire loro di vivere nella società e impedire che siano isolate o vittime di segregazione; i servizi e le strutture sociali destinati a tutta la popolazione siano messe a disposizione, su base di uguaglianza con gli altri, delle persone con disabilità e siano adattati ai loro bisogni".

Articolo 24 - Educazione

"Gli Stati riconoscono il diritto all’istruzione delle persone con disabilità. Allo scopo di realizzare tale diritto senza discriminazioni e su base di pari opportunità, gli Stati Parti garantiscono un sistema di istruzione inclusivo a tutti i livelli ed un apprendimento continuo lungo tutto l’arco della vita". […]

Articolo 27 - Lavoro e occupazione

"Si riconosce il diritto al lavoro delle persone con disabilità, su base di uguaglianza con gli altri, ossia il diritto di potersi mantenere attraverso un lavoro liberamente scelto o accettato in un mercato del lavoro e in un ambiente lavorativo aperto, che favorisca l’inclusione e l’accessibilità alle persone con disabilità". […]

Articolo 30 - Partecipazione alla vita culturale e ricreativa, agli svaghi ed allo sport

"Gli Stati riconoscono il diritto delle persone con disabilità a prendere parte su base di uguaglianza con gli altri alla vita culturale e adottano tutte le misure adeguate a garantire alle persone con disabilità: (a) l’accesso ai prodotti culturali in formati accessibili;
(b) l’accesso a programmi televisivi, film, spettacoli teatrali e altre attività culturali, in formati accessibili;
(c) l’accesso a luoghi di attività culturali, come teatri, musei, cinema, biblioteche e servizi turistici, e, per quanto possibile, a monumenti e siti importanti per la cultura nazionale".

Quetsi sono i principali articoli della convenzione ONU che tutelano la vita di una persona disabile, ma quello che penso è che molto spesso le persone disabili sono ancora vittime dipregiudizi da parte delle persone, e molte volte vengono discriminate, oppure non ritenute all'altezza di svolgere certe mansioni e determinati compiti. Basta pensare a come nelle scuole i ragazzi disabili subiscono atti di vero e proprio bullismo, violenze sia fisiche che psicologiche. Oggi, nonostante le belle parole scritte nei gli articoli, le persone disabili non sono ancora del tutto accettate ed integrate nella nostra società.

venerdì 30 agosto 2013

L'AUTISMO...

Ciao a tutti...!! :) Oggi voglio parlarvi di una forma molto grave di disturbo del comportamento: l'AUTISMO.
Come appena detto l'autismo è una forma molto grave, comportamentale causata du una sindrome dello sviluppo, ed ha esordio fin daiprimi anni di vita; quindi si può riconoscere anche al nido.
Si tratta di una sindrome clinica e l'individualizzazione avviene sulla base  di criteri comportamentali, è un disturrbo a spettro che presuppone cioè un continuum di sintomi  combinati in modo anche molto diverso tra loro e con livelli di gravità differenti.
L'espressione dei sintomi varia a seconda dell'età e del livello di sviluppo dell'individuo e spesso si presenta in associzione con altri sintomi; l'autismo è una sindrome diffusa in tutto il mondo e i bambini  soggetti a questa disfunzione comportamentale presentano disfunzioni nell'interazione sociale, in quanto non sono capaci e interessati di sviluppare relazioni spontanee con i loro coetanei in base al loro livello di sviluppo; presentano inoltre delle compromissioni nella comunicazione, in quanto hanno un ritardo dello sviluppo del linguaggio parlato e usano un linguaggio ripetitivo, e inoltre hanno modalità di comportamenti, interessi e attività ristretti. Penso sia un disturbo molto importante, da non sottovalutare e tenere controllato fin dalla più tenera età.

mercoledì 28 agosto 2013

MUSICOTERAPIA E DISABILITA'..

Un argomento molto interessante che puo essere svolto al nido come attività è la musicoterapia, durante il mio tirocinio le educatrici hanno sviluppato anche questo aspetto, ritenuto molto importante per la bambina sorda; lei aveva l'impianto cocleare a un lato mentre nell'altro una protesi quindi poteva benissimo svolgere questa attività.
La musicopterapia è una disciplina importante anche per sviluppare l'aspetto cognitivo dei bambini disabili e quando l'educatrice/ore si trova davanti a dei bambini che presentano dei deficit, deve adottare dei metodi diversi a seconda delle differenti disabilità con le auli si trova a lavorare.
Durante questa attività le educatrici, prima di produrre i suoni e la musica, facevano vedere ai bambini diversi strumenti musicali, dal triangolo, al cembalo, alle maracas, ai tamburelli ecc, e dopo averlo confrontato, discusso, analizzato insieme lo facevano passare ad ogni bambino il quale doveva provarlo.
Una cosa molta importante era insegnare ai bambini che lo strumento principale che noi abbiamo e possiamo utilizzare dal nostro corpo sono le mani, sopratuto con i bambini disabili è imporante maneggiare strumenti di qualsiasi tipo per poi improvvisare qualche suon; si può lavorare su varie cose come ad esempio il ritmo, l'intensità del suono ecc.
E' importante che l'improvvisazione avvenga con tutto il corpo ed ogni bambinopartecipa con il suo intenzionale movimento.
I bambini disabili partecipano mettendo in gioco tutti sè stessi, senza paura di pregiudizi e senza sentire il bisogno di confrontarsi con qualcosa o qualcuno,ma portando semplicemente il proprio ruolo creativo allo spettatore.



martedì 27 agosto 2013

ADHD

Oggi voglio parlavi di altri problemi legati all'infanzia, e in qualche modo collegati ai disturbi specifici dell'apprendimeto; ovvero i disturbi con deficit di attenzione con iperattività (ADHD).
Questi particolari problemi rigurdano soprattutto tre aspetti dell vita comportamentale del bambino:
  • la disattenzione;
  • l'iperattività;
  • l'impulsività.
Per quanto riguarda la disattenzione, si tratta della difficoltà del bambino di sostenere l'attenzione durante un determinato lavoro per un periodo di tempo protratto, inoltre il bambino sviluppa una particolare faciltà a distrarsi, difficoltà a sostenere un discorso e cerca di evitare attività che richiedono un particolare sforzo.
L'iperattività è l'inacapacità del bambino a stare fermo, mentre l'impulsività è una difficoltà del controllo comportamentale, difficoltà a rispettare il proprio turno e non sono in grado di prevedere le conseguenze di una loro azione.
Come per i disturbi specifici dell'apprendimento bisogna essere certi che un bambino sia veramente in difficoltà, e la cosa più facile è basarsi su conclusioni affrettate; bisogna vedere se i sintomi che i bambini presentano in classe siano presenti anche in atri ocontesti come ad esempio la famiglia e devono davvero rendere difficile la quotidinità del bambino.
Anche in questo caso non è semplice accennare alla famiglia che il loro figlio possa avere dei disturbi, perciò bisogna esserne veramente certi e farlo con molta delicatezza.

lunedì 26 agosto 2013

I DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO

Le disabilità non sono solo percettivo sensoriali come abbiamo fin'ora parlato, ma all'interno delle scuole si possono trovare bambini che hanno dei disturbi riguardanti l'apprendimaneto.
Tali problematiche prendono il nome di DSA (disturbi specifici dell'aprendimento) e includono molte difficoltà in ambito scolastico.
Tali disturbi possono riguardare l'ascolto, l'espressione orale, la lettura, i ragionamenti in matematica e conseguentemente questi bambini possono riscontrare problemi anche a livello di interazione e integrazione sociale tra i coetanei.
Esiste però una predisposizione innata al rischio di sviluppare disturbi dell'apprendimento; questi tipi didisturbi fanno si che il bambino abbia un rendimento scolastico inferiore rispetto ai suoi coetanei.
Il disturbo specifico della lettura comprende una significativa compromissione dello sviluppo della capacità di lettura e questo non è solamente legato ad un problema dell'età, ma a problemi di acutezza visiva, i bambni perciò on comprendono ciò che leggono.
Un'altro problema che riguarda i DSA come detto prima, è quello dei ragionamenti matematici; l'intelligenza numerica è la capacità di capire e ragionare attraverso il sistema cognitivo dei numeri e delle quantità.
A questo disturbo è associato anche quello della discalculia, ed entrano in gioco anche i disturbi specifici dei calcoli. Credo sia molto importante l'intevento precoce da parte dell'educatore/insegnante così da poter ridurre il rischio che si possa ancora di più aggravare con l'evolvere dell'età del bambino; è molto importante però ricordare che non tutti i bambini che presentano delle difficoltà su certe materie, siano affetti da DSA, prima di essere sicuri che un bimbo soffra di questi problemi bisogna tenerlo sottocontrollo, un'importante passo da far, e credo il più difficle, è parlarne con la famiglia, perchè molto spesso i genitori sono i primi a non voler accettare che i loro bambini hanno problemi, bisogna quindi fare molta attenzione a come ci si pone nei loro confronti.

venerdì 23 agosto 2013

ASPETTI RELAZIONALI DEI BAMBINI TRA I GENITORI E I PARI

I genitori si concentrano maggiormante nei bosogni speciali legati alla motricità anzichè ai bisogni reali dei loro bambini. Inoltre essi mostrano maggiori difficoltà di adattamento rispetto ai genitori di bambini senza disabilità e si sento meno sicura e soddisfatti de loro ruolo di genitori.
Le madri oltre a sentirsi meno soddisfatte si percepiscono meno competenti e più isolate socialmente; risultanoessere più soggette al rischio di depressione, ma il supporto dipersone qualificate può avere effetti positivi nel ridurre questo rischio.
Come si sa, nelle interazioni tra pari riveste un ruolo importante l'apparenza fisica e i bambini con problemi possono essere percepiti come meno interessanti e attraenti, non solo tra pari ma anche nel contesto sociale.
A scuola i coetanei dei bambini rivolgono in realtà numerose iniziative di interazone e integrazione; l'aiuto dell'educatore potrebbe risultare molto efficace se rivolto alla mediazione degli aspetti riguardanti l'intrapendere relazioni d'amicizia.
 Credo che i bambini tra i  3 e 5 anni siano in grado di compredere molto bene condizioni di impedimenti visivi, uditivi e motori, e credo sia molto im portante approcciare i bambini a questi tipi di problematiche.

mercoledì 21 agosto 2013

LA CECITA'.. AL NIDO!!

La cecità, come ho detto nel precedente post è una disabilità percettivo-sensoriale molto grave; lo sviluppo dei bambini non vedenti è molto variabile e lagato a fattori intellettivi, cognitivi e sociali.
La vista e il movimento sono legati strettamente tra loro, la motricità permette al bambino l'esplorazione dell'ambiente circostante e la conoscenaz della realtà, favorendo lo sviluppo cognitivo, percettivo e sociale; nei bambini non vedenti questa privazione incide sulla capacità di movimento e sulle conoscenze spaziali.
Un'altro problema importante riscontrato nei bambini ciechi è la deambulazione, che mostra un notevole ritardo, e la ricerca degli oggetti, nella quale il bambino cieco deve affidarsi a sensazioni diverse come quelle attili e sonore; è per questo che al nido i bambini non vedenti possono riscontare non poche difficoltà.
Ci sono molte attività da poter fare con i bambini non vedenti come ad esempio leggere ad alta voce dei libri fatti con inserti di versi materiali, così che i bambini possano toccarli, oppure far manipolare loro diversi oggetti e magari fargli dire di cosa si tratt, ma una cosa cosa interessante è cercare di integrare il bambino con disabilità visiva, all'interno del gruppo, in modo che non venga escluso dai suoi compagni.
Si possono fare attività che facciano capire a tutti i bambini le difficoltà che si provano a non usare la vista, come ad esempio un gioco da fare bendati manipolando diversi oggetti, oppure aiutare i bambini ad orientarsi nella stanza o a riconoscere i compagni toccando il loro viso o diverse parti del corpo.
Credo sia importante far capire ai bambini fin da piccoli le difficoltà che possono incotrare i loro compagni affetti da disabiltà, così che si aiutino a integrarsi tra loro.






martedì 20 agosto 2013

DISABILITA' PERCETTIVO-SENSORIALI.... LA SORDITA'

Per conoscere il mondo bisogna guardarlo, toccarlo, annusarlo, ascoltarlo, e persino assaggiarlo, ma è la mente ad interpretare ciò che i nostri sensi colgono.
I bambini che soffrono di disabilità percettivo-sensoriali sono limitati sotto vari molti aspetti, e per questo l'obiettivo dell'educatore è quello di riconoscere i sintomi precocemente così che si possa iniziare ad intervenire con i trattamenti utili alla persona il prima possibile.
Le disabilità percettivo sensoriali riguradano soprattutto la vista nel quale si può parlare di cecità e l'udito al quale corrisponde la sordità.
Oggi volevo focalizzarmi soprattutto sulla sordità, visto che personalmente al nido, durante la mia esperienza di tirocinio, ho seguito una bambina sorda.
La sordità si riferisce a un deficit uditivo e per questo non consente alla persona di imparare ed apprendere una lingua. La sordità è tanto più grave quanto più alta è l'intensità neccessaria perchè i suoni vengano ricevuti e quanto minore è la quantità di frequenze che l'orecchio percepisce.
Rispetto ai bambini udenti, i bambin sordi evidenziano un ritardo di sviluppo pari a 2-4 anni, ma questo è semplicemente per il fatto che non hanno fatto esperienze uditive. Come detto in precedenza l'acquisizione del linguaggio rappresenta l'ostacolo maggiore per un bimbo sordo; i bambini sordi possono essere aiutati grazie a due strumenti medici: gli apparecchi acustici e gli impianti cocleari.
I primi servono solo ad ampliare le frequenze che dall'esterno arrivano all'individuo, mentre gli impiati cocleari sono dei veri e propri interventi chirurgici e fungono da un organo di senso vero e proprio. 




venerdì 16 agosto 2013

SPECIALITA' E NORMALITA'

Il termine specialità è riferito alle persone che a causa di una loro particolare formazione fisica non sono in grado di accedere a della cose che fanno parte della normalità.
La specilità finisce per sottrarre la persone a normali relazion con gli altri; queste perone speciali (disabili) anzichè facilitare i rapporti interpersonali, finiscono per allontarnarsi, isolarsi, escludersi anche se magari vengono proposti e riservati a loro speciali luoghi e diritti.
La realtà è diversa quando si parla del mondo della scuola o altre istituzioni educative; qui si scopre che i bambini speciali hanno bosogni normali e i bambini normali hanno bisogni speciali, normalità e spicialità allora non sono due modi diversi di essere, ma due differenti situazioni di bisogno.
Ecco perchè è importante far capire i bambini fin dalla prima infazia, l'importanza dell'essere diversi, ed è altrettanto imoprtante educare i bambini in un ambiente educativo stimolante, im presenza di altri bambini.
Educare il proprio figlio è totalmente diverso dall'educare i bambini in un gruppo; qui occorrono educatori professionisti preparati per organizzare gli spazi, i tempi, programmare la gionata, le attività, gestire le dinamiche tra i piccoli, rapportarsi con i colleghi e soprattutto con i genitori.
 
 

mercoledì 14 agosto 2013

IL DIRITTO AD UN 'EDUCAZIONE INCLUSIVA.... AL NIDO

L'inclusione della vita sociale passa attravaerso l'inclusione scolastica, per questo motivo è essenziale integrare un bimbo con i suoi coetanei già dai primi anni di vita; educare fin dalla prima infanzia non significa solo educare a un pensiero libero, ma anche aprire nuovi orizzonti.
E' essenziale valorizzare ciò che si fa con i bambini disabili a partire dal nido per migliorare non solo chi ha dei bisogni speciali, ma anche per un migliore futuro sociale di tutti.
Un argomento molto interessante dal mio punto di vista sono i diritti che godono questi bambini; parlare di diritti significa però parlare anche dei doveri, che soprattutto gli educatori devono avere.
Tutti i bambini, come si sa, sono diventati nel tempo portatori di diritti, e il diritto di inclusione nei primi anni di vita richiama a pieno la nostra responsabilità di educatori.
I diritti di tutti i bambini si intrecciano con quelli di disabilità, nei quali vengono valorizzate ed evidenziate le differenze, i diritti fondamentali per un  bambnio disabile non devono essere in nessun modo differenti da un bambino che non presenta diversità.
I bambini disabili comunque devono ricevere tutte le attenzioni e le cure di ogni altro bambino, l'educatore ha il compito fondamentale di saper ascoltare, osservare e capire i bisogni dei bambini. 

lunedì 12 agosto 2013

L'IMPORTANZA DELLA PSICOMOTRICITA'...AL NIDO

Come ho detto nei precedenti post, l'integrazione del bambino disabile al nido può essere ed è molto utile al bambino stesso, sia per quanto rigurada la sua capacità di relazione tra pari sia per un suo miglioramento fisico e psicologico.
Al nido vengono svolte molte attività che servono al bambino per la sua formazione fisica, e vengono svolte altrettante attività che aiutano il bambino ad entreare nell'ottica della diversità e cosa significa essere diversi e avere bisogni speciali.
Una disciplina inserita da non molto tempo al nido è la psicomotrictà sviluppata proprio per l'integrazione dei bambini con problemi di vario tipo. Con la psicomotricità si aiuta il bambino ad avere una visioni unitaria del suo corpo e agli occhi dell'educatore compare la parte più profonda e intima del bambino con la quale si entra in contatto.
Per introdurre la psicomotricità è essenziale preparare un setting accurato, il materiale adeguato stabilire il tempo e lo spazio entro il quale l'attività si svolge; il vero obiettivo dell'educatore è quello di osservare il disagio dei bambini e comprendere il problema e le modalità tecniche per aiutarli.
Le attività di psicomotricità possono riguardare molti aspetti e possono essere di vario tipo, come per esempio alcuni percorsi fatti con materassoni, sedie, panche, birilli, cerchi ecc, oppure possono riguardare uno specifico aspetto come ad esempio la paura di saltare da una certa altezza o la paura di buttarsi; qui si possono utilizzare diversi materiali come sedie, materassi dai quali far rotolare giu o far saltare i bambini.
Penso che questo tipo di attività sia molto utile per i bambini che presentano delle difficoltà motorie, in quanto esso stesso puo svilupparle nel migliore dei modi, e offre una maggiore integrazione con gli altri bambini.  



sabato 10 agosto 2013

I FIGLI CON HANDICAP...

Quando una mamma aspetta un figlio, è sicuramente la sensazione più straordinaria che possa mai provare, tutto il periodo di gravidanza è magico, ma quando scopre che il suo bambino può averer qualche sindrome di handicap, ecco che tutto ad un tratto le cade il mondo addosso.
Al momento dell'individuazione del disturbo, dopo avere accettato che il figlio venga riconosciuto come disabile, i genitori devono essere coinvolti nella formulazione della diagnosi; durante gli anni della scuola devono collaborae attivamente con gli insegnanti e specialisti.
La nascita di un bambino disabile fa vacillare molti punti di riferimento di una fmaiglia e un punto molto fondamentale di essa sono i nonni che molto spesso sono vicini alla famiglia sia dal punto di vista affettivo che pratico, aiutando il bimbo nella sua quotidianità. La famiglia è l'ambiente di vita primario di ognuno di noi, il posto che costituisce la base sicura per ciascun indivduo per indirizzarne la crecsita e prepararlo all'ingresso ai vari scenari della vita.
Di fronte alla crisi il gruppo familiare assiste ad alcuni cambiamenti radicali del proprio progetto e devono essere uniti per rafforzare la stabiltà, l'armonia e l'equilibrio fondamentali per un  nucleo familiare.
La famiglia deve comunque sapersi fidare del proprio medico e trovare la forza di andare avanti dando un amore senza confini al proprio figlio e saperlo amare incondizionatamente.

venerdì 9 agosto 2013

COS'E' LA DISABILITA'...?!

 Ciao a tutti..=)
oggi ho una domanda molto particolare per voi, non so se qualcuno ve lo abbia mai chiesto, ma secondo voi, CHI E' UNA PERSONA DISABILE..?!
Questa problematica l'ho studiata nel mio percorso di studi all'università e posso dirvi che una persona disabile è colui che presenta una minoranza fisica, psichica o sensoriale stabilizzata o progressiva, questo crea ed è causa di numerose diffocoltà di apprendimento, di relazioni sociali e può provocare anche un processo di svantaggio socile e di emarginazione.
Questa definizione che vi ho accennao è quella tecnica, ma secondo la mia opinione una persona disabile, al di la del fatto che presenta delle diversità visibili ai nostri occhi, credo però che questa diversità non debba intaccare la sua dignità.
I disabili chiedono di essere conosciuti come persone integrate e da integrare e capaci di relazionarsi con gli altri, senza il crearsi di pregiudizi.
Penso che il compito dell'educatore sia quello di creare un progetto di vita in prospettiva del loro futuro, esercitare la libertà di scelta di vita come espressione di maturità, aiutarli ad avere un ruolo produttivo nel contesto sociale.

mercoledì 7 agosto 2013

IMPORTANZA DELL'INTEGRAZIONE FIN DA PICCOLI..

I bambini diversamente abili fino ai tre anni nella maggior parte dei casi sono tenuti a casa oppure sono seguiti in modo individuale da insegnanti di sostegno. Non ci sono motivi per non mandare all’asilo questi bambini. Anzi, la loro integrazione è di straordinaria importanza per loro stessi e per le persone che ruotano loro attorno e che imparano a condividere giochi, attività, movimenti, gesti, espressioni e parole.
Sono in genere i servizi pubblici a garantire al bambino diversamente abile l’inserimento al nido, prevedendo un adeguamento del funzionamento alle sue esigenze per favorire la socializzazione e l’integrazione. Anche se molti asili nido privati che integrano al meglio i piccoli diversamente abili stanno nascendo o sono da poco attivi.
Da parte dell’educatore è importante attuare accorgimenti e strategie che semplifichino l’interazione tra i bambini. Può essere utile impiegare diversi tipi di comunicazione, non solo quella verbale, come la musica o la pittura. A sostegno pratico dell’educatore nel suo prezioso lavoro quotidiano in asilo possono intervenire:
- un piano educativo personalizzato individuato da operatori dell’Asl, insegnanti e assistenti;
- verifiche periodiche da parte dell’Asl e colloqui con i genitori per condividere gli effetti del piano educativo;
- la presenza di un educatore di sostegno per il bambino diversamente abile;
Spesso il genitore con un figlio disabile non sa come affrontare il mondo dell’asilo (e viceversa). Per fortuna in certi casi l’insegnamento arriva dai bambini stessi, da chi vive a stretto contatto la presenza in classe di un bambino particolare. Allora sono i figli che insegnano ai genitori che il loro piccolo amico, oltre a presentare caratteristiche che lo rendono unico, ne ha anche tante altre molto comuni: “è simpatico, sorride sempre, non parla mai, oppure piange spesso, è buffo, ci fa sorridere”.
I bambini semplificano e uniformano, oltrepassando il metro di giudizio degli adulti e rendendo semplice e “normale” ciò che agli occhi di noi grandi emerge come un insormontabile difetto.