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mercoledì 7 agosto 2013

IMPORTANZA DELL'INTEGRAZIONE FIN DA PICCOLI..

I bambini diversamente abili fino ai tre anni nella maggior parte dei casi sono tenuti a casa oppure sono seguiti in modo individuale da insegnanti di sostegno. Non ci sono motivi per non mandare all’asilo questi bambini. Anzi, la loro integrazione è di straordinaria importanza per loro stessi e per le persone che ruotano loro attorno e che imparano a condividere giochi, attività, movimenti, gesti, espressioni e parole.
Sono in genere i servizi pubblici a garantire al bambino diversamente abile l’inserimento al nido, prevedendo un adeguamento del funzionamento alle sue esigenze per favorire la socializzazione e l’integrazione. Anche se molti asili nido privati che integrano al meglio i piccoli diversamente abili stanno nascendo o sono da poco attivi.
Da parte dell’educatore è importante attuare accorgimenti e strategie che semplifichino l’interazione tra i bambini. Può essere utile impiegare diversi tipi di comunicazione, non solo quella verbale, come la musica o la pittura. A sostegno pratico dell’educatore nel suo prezioso lavoro quotidiano in asilo possono intervenire:
- un piano educativo personalizzato individuato da operatori dell’Asl, insegnanti e assistenti;
- verifiche periodiche da parte dell’Asl e colloqui con i genitori per condividere gli effetti del piano educativo;
- la presenza di un educatore di sostegno per il bambino diversamente abile;
Spesso il genitore con un figlio disabile non sa come affrontare il mondo dell’asilo (e viceversa). Per fortuna in certi casi l’insegnamento arriva dai bambini stessi, da chi vive a stretto contatto la presenza in classe di un bambino particolare. Allora sono i figli che insegnano ai genitori che il loro piccolo amico, oltre a presentare caratteristiche che lo rendono unico, ne ha anche tante altre molto comuni: “è simpatico, sorride sempre, non parla mai, oppure piange spesso, è buffo, ci fa sorridere”.
I bambini semplificano e uniformano, oltrepassando il metro di giudizio degli adulti e rendendo semplice e “normale” ciò che agli occhi di noi grandi emerge come un insormontabile difetto.


1 commento:

  1. Ciao Elisa! Mi ha molto colpito questo tuo intervento. Dimostra ancora una volta quanto i bambini siano davvero meravigliosi e riescano sempre a stupirci. Dove i "grandi" non arrivano, dove si sentono un po' spaesati e non in grado di gestire la situazione, ecco che i bambini con la loro semplicità risolvono le problematiche, considerando l'unicità del loro compagno non come un problema da risolvere con delle strategie ma come una ricchezza che li aiuta a crescere.

    Un'altra cosa che mi ha fatto riflettere è la necessità di una collaborazione più stretta tra asilo, genitori e Asl: in un mondo sempre di corsa, dove i genitori sono sommersi dai mille impegni e le istituzioni e associazioni non hanno fondi per gestire certi progetti, i bambini disabili ci insegnano, tra le altre cose, a fermarci e riflettere sulle cose davvero importanti e a dialogare di più tra di noi.

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