Per conoscere il mondo bisogna guardarlo, toccarlo, annusarlo,
ascoltarlo, e persino assaggiarlo, ma è la mente ad interpretare ciò
che i nostri sensi colgono.
I bambini che soffrono di disabilità percettivo-sensoriali sono limitati sotto vari molti aspetti, e per questo l'obiettivo dell'educatore è quello di riconoscere i sintomi precocemente così che si possa iniziare ad
intervenire con i trattamenti utili alla persona il prima possibile.
Le disabilità percettivo sensoriali riguradano soprattutto la vista nel quale si può parlare di cecità e l'udito al quale corrisponde la sordità.
Oggi volevo focalizzarmi soprattutto sulla sordità, visto che personalmente al nido, durante la mia esperienza di tirocinio, ho seguito una bambina sorda.
La sordità si riferisce a un deficit uditivo e per questo non consente alla persona di imparare ed apprendere una lingua. La sordità è tanto più grave quanto più alta è l'intensità neccessaria perchè i suoni vengano ricevuti e quanto minore è la quantità di frequenze che l'orecchio percepisce.
Rispetto ai bambini udenti, i bambin sordi evidenziano un ritardo di sviluppo pari a 2-4 anni, ma questo è semplicemente per il fatto che non hanno fatto esperienze uditive. Come detto in precedenza l'acquisizione del linguaggio rappresenta l'ostacolo maggiore per un bimbo sordo; i bambini sordi possono essere aiutati grazie a due strumenti medici: gli apparecchi acustici e gli impianti cocleari.
I primi servono solo ad ampliare le frequenze che dall'esterno arrivano all'individuo, mentre gli impiati cocleari sono dei veri e propri interventi chirurgici e fungono da un organo di senso vero e proprio.
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